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Per contribuire al progetto Il Cuore Batte per Lucca







"Il Cuore batte per Lucca": inaugurazione del progetto

PER FAR DIVENTARE LUCCA UNA DELLE PRIME CITTÀ EUROPEE INTERAMENTE CARDIOPROTETTA


LEGGI I DETTAGLI DEL PROGETTO

Lunedi 21 Ottobre 2013: Conferenza stampa e inaugurazione


Discorso di Stefano Ungaretti, presidente dell'associazione, per la Conferenza Stampa

Buongiorno a tutti mi chiamo Stefano Ungaretti e sono il Presidente della Mirco Ungaretti Onlus.
Ringrazio tutti voi di essere qui presenti :
. il Sindaco TAMBELLINI , in rappresentanza di tutti i dipendenti del Comune che ci hanno aiutato come la Segreteria, l'ufficio Edilizia Pubblica e Arredo Urbano.
. il Presidente della Provincia Baccelli, l'Ufficio Sport della Provincia di Lucca.
. il Direttore Sanitaria della ASL 2 di Lucca Dott. Joseph Polimeni.
. il Direttore del 118 di Lucca Lisandro Fava.
. E tutti coloro che qui presenti ci stanno aiutando e ci aiuteranno in questo cammino.

Ci tengo a far presente che ogni MINUTO in Italia una persona su 9 è colpita da un arresto cardiaco improvvisto ..in questi casi è necessario intervenire nei primi 5 minuti dall'evento per non intercorrere in danni CEREBRALI certi ..se non alla morte!!
Non starò a prolungarmi sulle cause, aspetti sanitari o legislativi perché necessiterebbe molto più tempo e spero di parlarne con voi e con altri esperti, nel Congresso che organizzeremo prossimamente.
Troppo spesso sentiamo parlare di giovani morti improvvisamente mentre facevano sport o semplicemente nel letto di casa come nel caso di mio fratello Mirco.

La domanda iniziale di chi si trova davanti a un caso del genere è: e ora che faccio?? Sicuramente ad oggi la cosa che viene più istintiva per chi non addestrato e non viene preso dal panico, è quella di chiamare il 118, cercando di far arrivare il prima possibile i soccorsi avanzati. Cosa che più o meno o rispecchia le attuali linee guida, ma in caso di un arresto cardiaco improvviso, da solo questo non basta.
Purtroppo non ESISTE ancora il TELE TRASPORTO come si vede dai film e quindi un'ambulanza impiega in media dagli 8 ai 10 minuti ad arrivare sul posto.

Qui voglio aprire una parentesi che racchiude un pò il nostro pensiero: a scuola ci insegnano a scrivere a saper quale posto prendere nella società, ma non ci viene insegnato come saper AIUTARE IL PROSSIMO. Quest'ultima materia dovrebbe rientrare nell'EDUCAZIONE CIVICA SANITARIA, materia che in altri paesi praticano già da anni. Un pò come se ci venisse solo insegnato a sapersi comportare di fronte a un letterato o un dottore dandogli del LEI o chi sa cosa, ma se poi questo "LEI" all'improvviso si accascia al suolo, durante un presunto arresto cardiaco, noi rimaniamo li con le mani in mano perché NESSUNO ci ha insegnato cosa fare in questo caso.
Allora è qui che dobbiamo cominciare ad avere dubbi sui nostri insegnamenti e sullo stato attuale dei fatti: NON POSSIAMO CONTINUARE A PUNTARCI IL DITO addosso dicendo "TOCCAVA A TE O A ME SOCCORRERLO", oppure sentirsi dire "senza il Dottore non si può procedere..??", "aspettiamo i soccorsi". Facendo così scorrere quel famigerato conto alla rovescia di 5 minuti.

Questa corsa contro il tempo, non è altro che una presa di coscienza nei nostri confronti, di chi lo fa per lavoro o per volontariato e soprattutto per CHI in quel momento, sta andando incontro alla morte. A ognuno di noi può succedere e vi assicuro che fino a che non lo si prova sulla propria pelle, non ci si rende conto di cosa vuol dire.
È difficile trasmettere le proprie sensazioni in questi casi!! Posso solamente raccontare la mia esperienza e quella di mio fratello fino a che è vissuto.

Purtroppo 20 anni fa ci siamo trovati di fronte a questa emergenza, vedendo nostro padre morire nel letto. Dal quel giorno Mirco ha trasformato la Parola AIUTO nel suo scopo di vita. Al contrario di me che appena adolescente, rimasi traumatizzato e DISINFORMATO. Ho dovuto batterci la testa la seconda volta perché questo senso di impotenza si trasformasse in una spinta a voler apprendere di mio pugno quelle semplici ma efficaci manovre salvavita.
Grazie a questa Associazione ho potuto adempiere a quella richiesta d'aiuto, D'INFORMAZIONE a me preclusa nel corso del mio processo scolastico e di vita riscontrando la medesima negli occhi di alcuni alunni delle scuole lucchesi dove abbiamo avuto l'onore di istruire e far provare le manovre di primo soccorso.
Purtroppo è stato facile trovare ragazzi che avevano vissuto direttamente o indirettamente esperienze simili alla mia, e per questo sono stato lieto di aiutarli, e "credo che questo valga per tutti i miei collaboratori".

Di quella notte di 4 anni fa invece, mi ricordo gli occhi tristi di quei volontari che fino a pochi giorni prima ridevano e scherzavano con Mirco magari a L'Aquila, dove era da poco tornato in soccorso ai terremotati.
Gli occhi di mia madre affranta e sconfitta un'altra volta da quel destino crudele!
Gli occhi di sua moglie, conosciuta da Mirco proprio nei campi della Protezione Civile di cui andavano fieri, e che ancora oggi porta un dolore immenso...
MA SOPRATTUTTO mi ricordo gli occhi e la fatica di quel dottore del 118 che quella notte aveva messo tutto se stesso per riuscire a riportare in vita un ragazzo, un suo amico di soli 33 anni e di cui lui stesso si meravigliava dell'accaduto. Nei suoi occhi scorsi delusione, amarezza e rabbia per non essere riuscito ad applicare in tempo ciò che avrebbe riportato alla vita mio fratello.
Purtroppo l'impotenza di fronte al destino è la peggiore delle sconfitte.

Il cuore batte per Lucca non è altro che dare la possibilità a chiunque ne abbia necessità di adoperare un semplice strumento salvavita, che ad oggi costa circa 1000 euro, non è rivendibile perché registrato come strumento salvavita e funzionante come una scatola nera sugli aerei. Sarebbe inutile rubarlo perché facilmente rintracciabile visto il sistema di allarme e comunque inutilizzabile per le sue caratteristiche progettuali per un eventuale USO improprio.
Come tutti saprete questo strumento verrà posto obbligatorio nei centri sportivi ed altrettanto sarà importante la formazione che verrà fatta ai dipendenti degli stessi.
Altrettanto dovrebbe essere fatto per tutti i cittadini che volessero imparare queste manovre salvavita a costo zero!!!
L'avere un DEFIBRILLATORE SEMI AUTOMATICO PUBBLICO a portata di mano, che chiunque in caso di necessità può utilizzare e quindi esser tutelato dalla legge per aver provato a soccorrere una persona, rispecchia comunque quello che è l'articolo 54 del CODICE PENALE: Lo Stato di Necessità!
L'operatore NON è responsabile della corretta indicazione alla scarica e della diagnosi medica che è gestita dal Defibrillatore, ma è responsabile invece della ESECUZIONE di questa manovra in condizioni di sicurezza sua e di chi gli sta accanto.
Il defibrillatore inoltre parlando in ITALIANO o in INGLESE ripete continuamente le istruzioni di utilizzo e alcuni segnali luminosi ne evidenziano la praticità e semplicità d'uso.

Questo ELETTRODOMESTICO renderà la vita di chiunque più sicura e migliore perché è l'UNICO in grado di rimetterci al mondo in caso di un'aritmia maligna.
C'è chi se lo porta dietro come me, impiantato sotto 1 cm di pelle, o chi lo tiene in casa come soprammobile perché è certo di avere problemi cardiaci congeniti in famiglia.

Affidando questo CARDIOLOGO PORTATILE, come mi piace chiamarlo, a un Soccorritore passante o un buon Samaritano, che con poche semplici manovre può applicare 2 cerotti e rianimare una persona, ci permetterebbe di migliorare il nostro tenore di vita e la nostra qualità d'essere Umano.

Grazie e vi prego di trasmettere nel miglior modo possibile questo importante messaggio ricordando che siamo ancora alla ricerca di fondi.

Se anche tu vuoi contribuire con una donazione alla realizzazione del nostro progetto, clicca qui sotto:

Grazie di Cuore!